da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 5 novembre 2011

quarant'anni dopo

Genova è in ginocchio.
E la Liguria non sta meglio.
Mentre piango i morti, vittime di un delirio naturale di quindici minuti, mi domando già, con sgomento, dove troveremo le risorse per rimetterci in piedi, in quest'Italia sotto tutela, povera e malandata, guidata da vecchi matti vendicativi che a Genova hanno sempre collezionato brutte figure e formulano acute analisi economiche del tipo: "Non c'è crisi, i ristoranti sono pieni."
Ieri ho seguito la diretta di Primocanale dove, a tragedia in corso, già cominciava la ricerca del colpevole.
Il direttore Paternostro, sprizzando indignazione a stento trattenuta, si domandava come fosse possibile tenere aperte le scuole con uno stato di allerta 2, poi dava il meglio di sé quando, non riuscendo a contattare neanche un assessore, affermava "La giunta è chiusa in una stanza a prendere decisioni. Chissà cosa avranno da decidere..."
Eh, già, prova a indovinare: mentre un quartiere intero è sott'acqua, quelli, invece di accorrere al tuo microfono, si permettono di tentare di fare il loro mestiere.
Poi, dopo che la sindaco Vincenzi, ha "finalmente" spiegato in diretta la motivazione delle sue scelte, l'isteria da abbandono è sparita e il direttore è rientrato nella parte nobile del cronista che svolge servizio pubblico.
Voglio sgomberare il campo da dubbi: pur di non votare Marta Vincenzi, io, con molto dispiacere, ho saltato la prima consultazione elettorale della mia vita, e quindi non sono certo portato a difenderla, però non credo che sia utile e intelligente, ancora prima di conoscere i dettagli, cercare il colpevole ad ogni costo o, addirittura, strumentalizzare i morti, come fanno stamattina alcuni indegni fogliacci di carta stampata.
I giornalisti in buona fede, invece, aspettando un poco, eviterebbero odiose brutte figure.
La realtà pare indicare che sono cadute, in quindici minuti, in una zona ristretta, un terzo delle precipitazioni medie di un anno.
Sembra anche indicare che la povera mamma di due povere bambine sia morta mentre le riportava a casa da scuola, perché il disastro è avvenuto, per tragica coincidenza, in prossimità dell'orario d'uscita
Se le scuole fossero state chiuse, invece, poteva morire una mamma che andava ad affidare le sue bambine ai nonni per recarsi al lavoro, o magari i nonni che riaccompagnavano i bambini a casa, o magari mamma, nonni e bambini mentre si salutavano sul portone di casa.
O magari due mamme che andavano a far spesa dopo aver lasciato a casa i bambini perché le scuole erano chiuse e loro avevano preso un giorno di permesso.
Quindici minuti di pioggia mai vista, un rigagnolo che passa dal livello di un metro a quattro metri, praticamente all'improvviso.
Forse si potrebbe fare di più per prevenire eventi del genere, è vero.
Magari con le ricchezze infinite a disposizione degli amministratori locali.
Ripensandoci, forse è proprio questo che stavano decidendo in giunta, invece di rispondere alle accorate chiamate di Paternostro: il ristorante dove andare a mangiare la sera dopo aver cercato di arginare per tutto il giorno flussi di denaro in entrata.
Decisione difficile. I ristoranti, in Italia, sono tutti pieni.

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