da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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mercoledì 16 giugno 2010

Pomigliano provincia di Tokio

La cgil è cattiva, secondo il minestro Sacconi.
Certo, è cattiva perché non è disposta a mangiare quella minestra, né a saltare dalla finestra.
Non lei. I Lavoratori.
Si prospetta, a Pomigliano, un accordo con regole giapponesi, per la prima volta in Italia.
Si prospettano limitazioni al diritto di sciopero.
Si prospettano limitazioni alle malattie (sani, guariti o licenziati? Sani, guariti o senza stipendio?)
Si prospettano lesioni ai diritti di una parte di Lavoratori di questo Paese che si vogliono, dichiaratamente, estendere a tutti. E' un inizio
C'è la crisi.
Siccome c'è la crisi, i Lavoratori afferrano quello che possono, piuttosto che niente.
Forse questo principio, quello di adattarsi al ribasso, è uno dei motivi che hanno portato alla crisi.
Forse chi accetta un accordo del genere non si è ancora reso conto del fatto che bisogna tracciare dei confini, dei limiti, non solo in Italia, ma nel mondo, a questo sistema; il sistema che sta implodendo perché è basato su un'economia velleitaria e artefatta e che arricchisce, da anni, i pochi, sulle disgrazie dei molti.
Dovremmo fare tutti un passo indietro.
Ciascuno per quanto può; chi è già arrivato all'angolo altri passi indietro non se li può permettere, per sé e per i suoi figli.
Tra questi politici così disposti ad evocare la crisi per il pane sottratto agli operai, ci sono anche gli stessi che, alla proposta di limitare le loro laute prebende in tempo di crisi, rispondono: "Ma io ho il mutuo da pagare."
Dice bene Bersani: "Io so quanto costa la crisi a un bidello, ma nessuno mi ha ancora spiegato quanto costa a Berlusconi."
Aggiungo che, in un Paese appena normale, se un bidello paga 1 alla crisi, chi ha un patrimonio di un milione di volte superiore non dovrebbe pagare meno di un milione.
Intanto, meniamocelo con le intercettazioni.