da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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giovedì 24 dicembre 2009

buon natale

sono stato ripreso da più parti per aver fatto auguri troppo stringati.
Pazienza. Un giorno o l'altro scriverò anch'io il mio racconto di Natale e farò ammenda di un'eccessiva concisione.
Per ora tanti auguri, a chi passa di qui, di un buon Natale e un felice anno nuovo.
Che altro?...

martedì 15 dicembre 2009

parole come pietre

Di Pietro e Bindi hanno detto qualcosa di assolutamente sensato e condivisibile: piena solidarietà al premier, condanna ferma e totale di qualsiasi forma di violenza, considerando che la parte politica di Berlusconi non può non rendersi conto delle proprie responsabilità rispetto all'avvelenamento del clima politico.
Apriti cielo!
Da destra indignazione, da sinistra presa di distanza.
Cicchitto ha detto in tv, rivoltando la frittata per riferirsi a Di Pietro e Bindi, che "le parole sono come pietre".
Pienamente d'accordo sull'affermazione.
Vediamole, allora, un po' di parole di questi agnelli sacrificali di destra, vittime della sinistra cattiva, prese pari pari dalla stampa.

"Per quanto mi riguarda questa è l'ultima manifestazione senza bastoni. Cominciamo a dare segnali e un bel segnale è una scarica di legnate" Mario Borghezio 24/6/2005
"La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni (...) qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni." Roberto Calderoli
"Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse" Silvio Berlusconi 4/4/2006
"Guarda che queste elezioni potrebbero finire con la necessità di prendere il fucile (...) la sinistra è fatta da canaglie, da delinquenti" Umberto Bossi 6/4/2008.
"Con Obama, Al Quaeda è più contenta" Maurizio Gasparri 5/11/2008
"La povera sinistra sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un' élite di merda (...) alla sinistra "per male" dico: vadano pure a morire ammazzati" Renato Brunetta 19/9/09.
"Se trovo quelli che scrivono libri sulla mafia e vanno in giro per il mondo a farci fare bella figura, giuro, li strozzo" Silvio Berlusconi 28/11/2009.

C'è di più e di peggio.
E' vero, le parole sono pietre, e chi le scaglia dovrebbe avere almeno il coraggio di non nascondere il braccio.
E chi guarda dovrebbe almeno vedere da dove è partito il lancio.
Sono sicuro che una utopistica presa di coscienza di concause ed effetti da parte di Silvio, pur non evitandogli l'amarezza di scoprire che non tutto il popolo è con lui, almeno gli sottrarrebbe un po' di stupore.


mercoledì 2 dicembre 2009

lingua che cammina

Da ragazzo leggevo i fumetti dell'uomo mascherato "l'ombra che cammina".
Da grande scopro che c'è addirittura una sorta di etnìa che circonda il piccolo capo, che ha i due massimi esponenti in Emilo Fede e Sandro Bondi.
Tra ieri sera e questa mattina, Bondi, lingua che cammina, nel senso che tutto il suo essere è evidentemente concentrato in quell'appendice capace di leccare molto meglio di quanto non lo sia di parlare, si è esibito in un salto mortale triplo con lecchinaggio annesso che mi ha lasciato stupefatto.
A Ballarò, dopo aver lanciato le consuete accuse alla magistratura eversiva e politicizzata, (accuse che ha limitato a una parte dei magistrati solo a seguito di una puntualizzazione, forse dovuta alla De Gregorio), dopo aver parlato perfino di torture, a proposito di "mani pulite"; subito dopo l'intervento telefonico di Gianfranco Fini che ha riscosso unanime consenso, ribadendo posizioni assolutamente condivisibili e molto distanti da quelle del nostro, ha asserito di aver affermato più o meno le stesse cose dette dal Presidente della Camera.
Per la serie: ma come ce l'ha la faccia?
Questa mattina, altro giro di valzer: dopo una presumibile incazzatura del piccolo capo, Bondi dichiara alle agenzie di sentirsi "molto amareggiato" dalle affermazioni di Gianfranco Fini, che, peraltro, aveva detto di condividere la sera prima, nonostante rappresentassero una posizione radicalmente diversa dalla sua.
Ah! Ecco come ce l'ha, la faccia...

domenica 22 novembre 2009

giovedì 5 novembre 2009

Nuovo romanzo

Va bene, visto che sono a pagina 170, forse posso azzardarmi a pubblicare uno stralcio del nuovo lavoro che sto scrivendo. Titolo provvisorio RENZO PARODI HA LA FACCIA DI BRONZO.

sabato 31 ottobre 2009

Diogene

Si tratta di un'iniziativa che si propone di far conoscere la drammaturgia ligure contemporanea e, grazie al cielo, vivente.
Sono stato contattato da Simonetta Ronco per partecipare ad una delle serate che si terranno nei bellissimi locali della Passeggiata Librocaffé in via S.Croce 21, in Sarzano, vicino al museo di Sant'Agostino.
Sarò quindi ospitato da uno dei tanti gioielli che poca Genova sa di avere, una ex-chiesa antichissima, recuperata con affetto e intelligenza dall'abbandono grazie alla volontà e al gusto di Fabio Caccia.
Mentre ringrazio gli organizzatori per il loro invito, avviso chiunque passasse dal mio blog: giovedì 12 Novembre, alle ore 20, oltre a me e a un'intervistatrice, ci saranno spezzoni filmati di alcuni miei spettacoli e letture possibili grazie alla presenza degli attori Germana Venanzini, Sara Pizzoccheri e Paolo Portesine.

domenica 18 ottobre 2009

rieccomi

E' vero che non curo appassionatamente il mio blog. Ma oggi ho un po' di tempo prima di mettermi a lavorare al nuovo libro e provo a rimediare.
Intanto una comunicazione a chi dovesse passare di qui: il 12 novembre, alle ore 20, sarò alla Passeggiata Libreria Caffé di piazza S.Croce 21, a Genova, per una serata intitolata ai "drammaturghi liguri in scena". Ci saranno amici attori, spezzoni di spettacoli, e quattro chiacchiere sul mio teatro.
Chiunque vorrà partecipare sarà il benvenuto.
Poi voglio parlare di ciò che sta succedendo a questo Paese.
L'ultima strategia difensiva che ho sentito articolare dagli scherani del capo, rispetto agli evidenti tentativi di limitazione della democrazia da lui avviati, si concentra, essenzialmente, in due punti. Il primo si riassume nella domanda: "Ma come è possibile che un uomo sia sotto processo da quindici anni?" A cui viene fatta seguire la risposta: "Evidentemente è un perseguitato." A questa teoria sarebbe facile obiettare, da parte di chiunque non fosse sciocco o in malafede: "Evidentemente c'è la possibilità concreta che quell'uomo delinqua da quindici anni." Ma, stranamente, pochi lo fanno.
Il secondo baluardo è ancora più tremendo: "Il popolo è con noi."
A parte che è ancora tutto da verificare quanto popolo sia con loro (l'uso spregiudicato della menzogna da parte del boss e dei suoi sodali è riscontrabile ormai quasi quotidianamente), la storia ci insegna che anche Hitler e Mussolini furono eletti dal popolo e che il loro consenso venne definito in alcune occasioni addirittura "oceanico".
Ciò dimostra che non è sufficiente il consenso del popolo per garantire equità, giustizia e democrazia.
In realtà, io credo che il popolo possa sbagliare, magari moltiplicando l'errore dei suoi singoli componenti con esiti catastrofici, ed è proprio per questo che la democrazia, che è il governo del popolo, introduce a priori filtri e strumenti che rendano possibile l'applicazione di correzioni a sbagli potenzialmente letali.
E' proprio il popolo che, in democrazia, utilizza questi accorgimenti, per lo più identificabili con le istituzioni e le loro competenze, necessari a preservare la sua forma di governo.
E sono proprio queste parti della democrazia, indispensabili alla sua sopravvivenza, le più invise al capo e ai suoi scherani, che fanno il possibile per eliminarle ed avere un rapporto diretto col popolo, il quale forse non si rende conto del rischio corrente, eliminate le salvaguardie a tutela della forma di governo che lo rende sovrano, di trasformarsi in sudditi.
Ce ne sarebbero ancora da dire.
Dalla vergognosa minaccia lanciata dal vendicativo bauscia al giudice che si è occupato del risarcimento legato alla vicenda Mondadori, e di come una di quelle televisioni che, secondo le bugie del capo: "non hanno mai attaccato nessuno" abbia tentato di sputtanarlo; all'insopportabile Castelli che si erge pubblicamente a difensore del made in italy, membro di un partito che dell'Italia non vorrebbe nemmeno far parte.
Il problema vero, però, è sempre il solito.
Questi non sono lì perché qualcuno ha fatto una rivoluzione. Sono lì perché sono stati eletti.
Io temo che siano stati eletti perché rappresentano un bubbone, la punta dell'iceberg del peggio che gli Italiani hanno dentro di sé e, come ogni foruncolo, catalizzano un'infezione che, allo stesso tempo, dal foruncolo si estende.
Bisogna riuscire a curarla questa società se si vuole guarire, se non si vuole che muoia.
Io credo che siano necessarie robuste iniezioni di valori, di etica, di morale, di onestà e cultura.
Il fatto è che, già oggi, non è facile reperire questi farmaci sul nostro mercato.

domenica 6 settembre 2009

messaggio

scrivo a Simonetta Ronco, che non so come contattare altrimenti, per ringraziarla del suo cortese invito, solo che è indirizzato a tal Bagnara (Mario?).
Io, molto più semplicemente, sono Barlocco (Giovanni), come dichiarato anche nell'intestazione del mio blog.
Saluti.

domenica 5 luglio 2009

la partita del secolo

la definizione, non mia, può sembrare eccessiva, ma non lo è, se si pensa alla lunghezza delle carriere e al palmares degli atleti che mi hanno onorato della loro presenza ieri, alla presentazione del mio libro.
La cosa più bella, però, è che avevo intorno una ventina di Olimpiadi, una decina di Mondiali, svariati titoli Europei e scudetti, che se la ridevano e si divertivano con gli aneddoti della loro vita agonistica con l'entusiasmo di ragazzini.
Lo stesso entusiasmo che ha portato Eraldo in acqua, insieme a Luigino, a Filippo, a Sergio, a Federico, Stefano, Carlo, Roberto, Alfio, Roberto, Carlo e il sottoscritto.
Aggettivi calzanti per descrivere il tutto non ne trovo.
Ma un grazie di cuore ai compagni, agli avversari, ai grandi campioni e alle persone intervenute è d'obbligo; esteso, naturalmente, a quanti non ho rintracciato o non hanno potuto partecipare.
Anche a loro, grazie per aver contribuito a costruire quel mondo di sport che continua a sembrarci così bello nonostante tutta la fatica che ci costava.
Anzi, forse proprio per quello.

domenica 28 giugno 2009

comunicato di servizio

Anche il terzo romanzo è finito.
Adesso, con calma, revisione e rifinitura.
Poi NIENT'ALTRO CHE LA VERITA' sarà pronto per un editore.

venerdì 19 giugno 2009

odio è una parola grossa

va bene che viviamo in un periodo culturalmente pessimo e inzeppato di disvalori, ma le parole dovrebbero mantenere un significato e chi ha incarichi istituzionali dovrebbe conoscerlo e rispettarlo.
Bondi, purtroppo ministro, purtroppo della cultura (prova vivente di quanto affermo nella prima riga), scrive una lettera a Repubblica, in cui parla di -odio nei suoi confronti-
Ora: io detesto Bondi, disprezzo Gasparri, trovo riprovevole Castelli, sgradevole Brunetta, presuntuoso e arrogante Tremonti, biasimo Berlusconi, mal sopporto Calderoli, e via discorrendo.
Ma l'odio no.
L'odio è una cosa troppo grossa che molti di noi, grazie al cielo, non hanno mai sperimentato e non sperimenteranno mai nella loro vita.
L'odio è un' emozione che forse si può provare in guerra, per uno stupro, per una violenza gratuita e reiterata, per una spaventosa ingiustizia.
L'odio sconvolge, consuma. Per odio si uccide.
Io non riesco a immaginare il direttore di Repubblica che infierisce con una mazza sulla zucca pelata del cucciolo di Berlusca o sullo stesso Napoleone Bausciaparte.
Forse quello sarebbe odio.
Ma questi quattro o cinque o cinquanta meschini, messi lì a catalizzare la meschinità di tanti che vorrebbero emularli, evidentemente l'odio non sanno neanche cosa sia.
Buon per loro.
Ma allora che non ne parlino o che ne parlino a ragion veduta, perché altrimenti, a forza di livellare e uniformare e appiattire e rimestare tutto nel minestrone di insulti e chiappe e tette e televisione e furfanterie varie, finisce che anche l'odio lo fanno diventare moneta corrente, lo sdoganano, lo legittimano.
Prima che ciò accada, io vorrei chiarire la mia posizione: non odio, fortunatamente, nessuno e credo che poche disgraziate persone conoscano davvero un sentimento del genere.
Vorrei solo che tutta questa razzaccia incolta e volgare si levasse dai piedi, anzi, meglio, vorrei che il mio Paese se li levasse dai piedi e facesse quel passo avanti che lo renderebbe migliore di loro.
Di mio, mi sento migliore dei citati e anche dei Ghedini, dei Borghezio, dei Capezzone e dei loro sodali e conosco un sacco di gente meglio di loro e di me.
Mi sento anche uno dei più intransigenti oppositori di questa gentucola. Eppure non li odio. Neanche la Brambilla. Neanche Sgarbi. Neanche Taormina o Previti, pensa un po'!
E se non li odio io, che pure li vedo come il fumo negli occhi, non li odia certo la Repubblica, l'Unità, il PD o Tonino Dipietro.
Voliamo più bassi.
Non si tratta di odio, solo di una comprensibile irritazione nel verificare che non siamo riusciti ad affidare i nostri destini a politici migliori di loro, nonostante il fatto che ad essere migliori di loro ci voglia così poco.

conferma

Il giorno si avvicina e, come potete vedere, anche la copertina del libro è pronta.
Ho superato qualche ostacolo, anche grazie alla disponibilità di Liberodiscrivere.
Ho ricevuto, con gioia ed emozione, molte conferme.
Spero che quella del 4 Luglio sia, prima di tutto, una bella festa.
So che rivedrò un sacco di amici e che, da parte mia, fornirò anche a loro l'occasione di incontrarsi.
Solo per questo, il mio lavoro nasce sotto una buona stella, ha una sua buona ragione.
Allora appuntamento a tutti, alle 18 alle piscine di Albaro.


lunedì 8 giugno 2009

cambio!

Ho cambiato editore.
alla terza dilazione imposta da Frilli che, rimangiandosi le sue assicurazioni di circa un mese fa, mi ha proposto all'improvviso di spostare l'uscita del mio libro a Settembre, ho fatto la controproposta di rescindere il contratto.
Ha accettato.
Il mio libro sarà pertanto edito da LIBERODISCRIVERE e conserverà il titolo con cui era nato: DI SOLITO I PESCI NON MUOIONO ANNEGATI.
Si vede che non si può andare contro al destino...

giovedì 21 maggio 2009

di solito i pesci non muoiono annegati

io avevo scelto questo titolo per il mio secondo romanzo che verrà presentato il 4 Luglio alle piscine di Albaro, verso le 18, edito da Fratelli Frilli.
I quali Fratelli hanno deciso di avvalersi della loro facoltà contrattuale e di tirare una bella riga sul mio titolo, scegliendone uno di loro gradimento.
COLOMBELLA NERA. 
Il nuovo libro si intitolerà così.
Quel che non si può prendere per il collo va preso con filosofia.


mercoledì 20 maggio 2009

grazie grazie

a Germana, grazie per le belle parole che hai scritto. Se non fossi un vecchio orso, potrei  forse commuovermi.
Ammirazione, stima e affetto sono ricambiati, lo sai. E lavorare con te è sempre un piacere e un onore.
Auguri per il saggio dei tuoi allievi e arrivederci a presto.

sabato 16 maggio 2009

evviva!

Ho aspettato un po', ma è una bella cosa quando un autore riceve un messaggio da un suo personaggio, un regista da una sua attrice, una persona da una sua amica.
Grazie "Clelia", spero che ci sarai, il 4 Luglio. E non avere troppa nostalgia, non è passato tanto tempo e non è detto che, prima o poi,  non ci sia  qualcosa d'altro, in pentola... 

giovedì 14 maggio 2009

nato il quattro luglio

Non io, ma il mio nuovo romanzo che, per me, si intitola DI SOLITO I PESCI NON MUOIONO ANNEGATI, anche se al mio editore (Frilli) non piace e quindi si intitolerà... boh!
Il 4 Luglio, dunque, alle piscine di Albaro, ci sarà la presentazione, ma non solo. Spero di riuscire ad organizzare, con Eraldo Pizzo, una partita tra pallanuotisti  anni 70, in tema con il libro.
Bene, qualunque compagno o avversario dei bei tempi andati è naturalmente invitato, insieme a mogli, figli, nipoti (caspita, c'è anche chi ha già dei nipoti!); in acqua o fuori, a sua scelta. Apro anche a arbitri (potrebbe essere un'occasione di riconciliazione) e allenatori. Anche ai dirigenti e, naturalmente, ai simpatizzanti
Cercherò di aggiornare le notizie.
Chiunque fosse interessato mi contatti sul blog.

lunedì 9 marzo 2009

nient'altro che la verità

Eccomi qui, di nuovo alle prese con la mia stanza vuota.
Temo che questa cosa somigli sempre più alle confidenze cartacee e segrete di una signorina primi ottocento, o di un'adolescente al primo amore.
Viceversa, io vorrei file di lettori e dibattito.
Vabbé. Veniamo al dunque.
Due dunque
Il primo è che ieri sera sono andato a sentire Marco Travaglio.
Tanto di cappello "tecnicamente": tre ore e passa di nomi e date ed eventi, praticamente a memoria.
Su quel che ha detto, mio accordo pressoché totale; purtroppo quella memoria storica lì, di cui parla lui, ce l'hanno sempre gli stessi, altri preferiscono dimenticare, e sono i più.
Alla fine, per quanto possa sembrare strano, quel che più mi ha colpito, nella sua narrazione, non sono tanto i fatti (incredibili ma veri) o l'interpretazione degli stessi che lui fornisce (incredibile ma logica), quanto le frasi riportate "pari pari", l'una in fila all'altra, dette nel corso degli anni dal piccolo grande Ego che governa questo paese.
E' una roba da studiare sui libri di psicologia, più che su quelli di storia, quella che questo paese ha scelto per governare.
Secondo dunque.
Inserisco un brano dal nuovo libro che sto scrivendo, appunto: NENT'ALTRO CHE LA VERITA'.
Anteprima assoluta, work in progress.
Mi saluto.

giovedì 26 febbraio 2009

Virtuale! Virtuale!

Bonaiuti non è, purtroppo, virtuale. ma sembra abbia espresso un'idea che sarebbe perfino divertente, se non fosse che altre idee buffe dei suoi sodali ci hanno poi fatto piangere perché non si trattava di battute di spirito, ma di dichiarazioni di intenti.
Lo sciopero virtuale.
Dunque, se è stato correttamente riportato il suo pensiero, l'idea è che, per non danneggiare gli utenti di alcuni servizi, i lavoratori in sciopero virtuale dovrebbero lavorare, dichiarando lo stato di agitazione, dopodiché il loro stipendio, per il tempo corrispondente allo stato di agitazione medesimo, verrebbe devoluto in beneficenza.
Ve li immaginate i padroni, come sarebbero ansiosi di rinnovare i contratti? Da sbellicarsi.
In questo modo lo sciopero diventerebbe qualcosa di simpatico per tutti, salvo per coloro che fossero costretti a ricorrervi. I padroni, poi, che non ci rimetterebbero un centesimo, si ripulirebbero perfino la coscienza; invece che pagare quei cattivoni dei lavoratori, darebbero denaro ai bisognosi (magari lavoratori anch'essi, ma meno invisi...).
Ora, sarebbe facile obiettare che a sciopero virtuale si potrebbe opporre lavoro virtuale, cioè una finta operosità a contrastare una finta astensione, ma la nostra parte, che viceversa ha il senso dell''umorismo, cose del genere le dice per scherzo.
Ma proviamo a seguire fino in fondo la castroneria governativa.
Volete lo sciopero virtuale? Parliamone su questa base: per ogni ora di sciopero virtuale dei lavoratori (modalità di attuazione facoltativa), non pagata a questi ultimi, l'azienda devolverà quattro ore di lavoro in beneficenza, oppure all'inps, allo stato sociale, alla cassa integrazione, ai fondi pensione, sotto rigida sorveglianza di una commissione a partecipazione sindacale.
Con questo sistema i diritti dell'utenza sarebbero salvi, se sono davvero quelli che si vogliono tutelare, e le aziende potrebbero posare quell'ingombrante volpe che il governo vuole mettere loro sotto l'ascella, rimanendo "stimolate" alla pace sociale.
Cosa ne dici, Bonaiu'?

martedì 24 febbraio 2009

considerazioni a margine

E' un po' che non scrivo sul blog (il mio libro però va avanti), ma tanto non credo che i miei numerosi lettori si sentano abbandonati.
Butto qualche considerazione a margine, nel pozzo.
Veltroni si è dimesso. Fra amici della stessa sponda ferve il dibattito: ha sbagliato prima, no ha sbagliato adesso, la sinistra fa sempre casino, il pd non è sinistra, eccetera.
Rifletto sul fatto che gli altri hanno vinto in Sardegna in concomitanza col fatto che il loro leader se l'è cavata, per l'ennesima volta, rispetto ad un reato commesso, in un processo che ha condannato il corrotto (Mills) e non il corruttore, grazie al lodo Alfano (altre volte mi pare sia intervenuta la prescrizione).
Deduco, per l'ennesima volta, che la legalità, l'etica della politica, non siano oggi valori prioritari in questo Paese.
La maggioranza degli elettori pare se ne infischi, finché l'illegalità non li colpisce direttamente, magari per mano di un criminale di strada per il quale, allora sì, si invocano pene severe....

domenica 15 febbraio 2009

pagina 25

Il nuovo romanzo va avanti. Sono a pagina 25.
Ho cominciato in uno studio televisivo, sono passato da una sala congressi, e ora sono nella giungla.
Marcello e Paolo si muovevano in scenari più familiari, ma qui si viaggia...
So già come andrà a finire; generalmente, quando ho in mente una storia, si accende il finale per primo.
Il problema è come arrivarci e quando...

mercoledì 11 febbraio 2009

grande fratello

Quella sera, per la prima volta, mi sono sintonizzato sul grande fratello.
L'ho fatto, disgustato, dopo quattro frasi insinuanti di Bruno Vespa e poche di più di Eugenia Roccella, ugualmente insopportabili.
Dall'altra parte c'era Fede, a cui non sopporterei vedere affidato neanche un servizio sul decesso di un animale.
L'indomani, sembrava che l'aumento incredibile dell'indice d'ascolto sul reality demenziale fosse l'indice della pochezza dei telespettatori.
Non è venuta proprio a nessuno degli esperti l'idea che fossimo arcistufi di assistere a un macello, che il telecomando fosse un segno di protesta?
Credo che un tema del genere sia tanto complesso da poter essere affrontato, dal punto di vista legislativo, con molta difficoltà, solo da un gruppo di saggi con grande senso morale ed etica indiscutibile.
Dove sono, in questo disgraziato Paese? Sono gli assatanati dello share? Sono i politici senza scrupoli oppure quelli assolutamente imbecilli? Sono le schiere del papa tedesco che non si accorge di un'enormità uscita dalla bocca di un vescovo sull'olocausto (o forse sì?) e poi permette che qualcuno dei suoi chiami "assassino" un padre dotato di coraggio e forza sovrumana?
In questo momento, più ancora di quella povera ragazza che ha continuato a morire per diciassette anni, mi colpisce la sorte dei suoi genitori che sono così migliori di noi e che devono ancora sopportare valanghe di dolore, che noi tutti, a loro, potremmo risparmiare.

domenica 8 febbraio 2009

fatta la legge...

A proposito della funzione educativa dell'esempio.
Oggi Sacconi (ministro) ha dichiarato con sguardo sfuggente, che la struttura di Udine non sembra adatta ad accompagnare Eluana.
Ha detto che gli ispettori governativi e i NAS avrebbero ipotizzato irregolarità... amministrative.
Non sono riusciti col decreto, temono di non avere il tempo di fare una delle loro solite leggi "ad hoc", e allora, semplicemente, nella migliore (peggiore) tradizione dell'ultimo dei magliari, tentano di aggirare la legge con un pretesto.
Ottimo esempio di senso dello Stato, un governo che cerca di ingannare la legge.
Adesso aspettiamo che ci diano suggerimenti definitivi su come gabbare il fisco, che pubblichino il vademecum della truffa perfetta, che ci spieghino l'ABC dell'abusivo.
Adesso aspettiamo eclatanti effetti dello spirito di emulazione presente nel Paese.

sabato 7 febbraio 2009

Facciamo qualcosa

L'ho sentito oggi.
Di solito cerco di evitare la sua faccia, ma mi è arrivata addosso dalla tv accesa.
Parlando di quello che sta accadendo a Udine, ha detto che sono in contrapposizione due culture: da una parte quella della libertà e della vita, e dall'altra quella dello statalismo e della morte.
Lui non ha vergogna né speranza di provarla, ma quelli che lo hanno votato? Quelli che ne condividono le imprese?
Ci sarà qualcuno ammorbato finalmente dalla puzza che emana questo ennesimo tentativo di politicizzare, per fini infinitamente più bassi, una vicenda umana?
Che cosa c'entra lo statalismo con una povera ragazza che sta morendo da anni e con i suoi poveri genitori?
Lui non sa cosa sia il rispetto, l'altruismo, la dignità, ma c'è qualcuno tra quelli che l'hanno votato, che prova un pochino di vergogna anche per lui?
Subito dopo, il Riccone, ha fatto la faccia seria e ha detto che non capisce come i medici, che devono salvare le vite, possano comportarsi così.
Peccato che tanto accorato richiamo alla deontologia professionale, sia stato completamente ribaltato e ridicolizzato dall' invito rivolto anch 'esso ai medici, dal suo governo, perché si trasformino in delatori dei loro pazienti.
Anonimi, niente paura...
Tra l'altro, questa bella pensata della denuncia dei clandestini malati, la dice lunga anche sull'intelligenza di chi l'ha proposta.
Perfino a voler essere cinici e incuranti dei fantasmi evocati da un governo che esorta a simili comportamenti, non si può non rimarcare che i malati eviterebbero le cure, e le malattie infettive (che non fanno distinzioni di razza e religione) sentitamente ringrazierebbero.
Si vede che il concetto di sicurezza, non comprende, per la nostra "elite", il concetto di sicurezza sanitaria.
Ma queste cose, è possibile che siano notate solo dalla minoranza degli elettori di questo paese?
E se la maggioranza è davvero ben contenta di tutto quello che è accaduto e sta accadendo all'etica e alla morale, convinta che vada bene essere comandati anche dal peggiore dei malandrini, basta che ci dia la sua ricetta per il successo, qual'è il futuro dei nostri figli? E cosa è, infine, "il successo"?
Rubare e farla franca? Diventare smodatamente ricco a prezzo di azioni illegali?
Dimenarsi davanti a una telecamera, più o meno vestiti? Evadere il fisco per comprarsi la barca?
Insomma, il successo per cui si deve lottare è quello che ti mette in cima alla piramide e che giustifica ogni azione compiuta per arrivarci?
Ma questo successo, compresi quelli che ne condividono le regole, somiglia a qualcosa di tristemente noto.
Si chiami mafia, o camorra.
Quella che ti fa dire che Don Ciccio è una brava persona perché ti dà lavoro, ti dà benessere, e chi se ne frega se ha delle bare seppellite in giardino.
Io spero vivamente che la minoranza di questo paese riesca ad aprire gli occhi o il cuore di almeno una parte di maggioranza e che riesca a farlo in tempo per cambiare strada.
Ma mi preoccupa un fatto: tra i tanti vilipendi alla democrazia, usciti da quella bocca, ho sentito, con le mie orecchie, difendere un mafioso, condannato per omicidio, l'ho sentito chiamare addirittura "eroe" perché non aveva parlato.
Questa enormità, ho pensato, in ogni Paese civile sarebbe sufficiente a squalificare a vita chi la pronunciasse pubblicamente, anche se fosse contrapposto al più inetto degli oppositori.
Pochi giorni dopo, invece, quella bocca, è diventata la bocca del nuovo presidente del consiglio.
Ma la speranza, è l'ultima a morire...

venerdì 6 febbraio 2009

dov'è il fondo?

I medici che possono denunciare i clandestini; la limitazione alle intercettazioni; quattro persone al di fuori della legge verso cui hanno obblighi tutti gli altri cittadini; la demolizione avviata della scuola e dell'università; la tassa sui permessi di soggiorno. E altre scelte politiche vergognose di questo genere.
Il tutto condito dal berciare della destra più becera e xenofoba che abbia mai governato in Europa.
Certo che la sinistra sbaglia e si divide e non piace. Ma credo che poco possa esere peggio di un governo che mi riporta alla mente il medio evo, quando una elite di persone deteneva il potere e l'istruzione e lasciava volutamente il popolo nell'ignoranza, per non perdere privilegi.
Fino alla Rivoluzione Francese c'erano disparità sancite fra il popolo e i nobili, di fronte alla legge; poi siamo andati avanti, per circa tre secoli.
Adesso abbiamo nostalgia?
Adesso, nel mezzo di una tempesta economica mondiale (libero mercato, grazie!), invece di occuparsi di problemi che tutto il mondo sta affrontando, la nostra classe dirigente trova di primaria importanza limitare le intercettazioni telefoniche, che riguardano, al solito, soprattutto la cerchia più o meno ristretta degli "amici degli amici".
Adesso, mentre si dovrebbe tenere ben saldo il timone dello Stato, si cerca di galleggiare sulle teste altrui, si soddisfa per decreto l'oscurantismo di questo vaticano, facendo un caso politico perfino della vicenda dignitosa e straziante di una famiglia che meriterebbe un'attenzione ben diversa.
Ribrezzo? Amarezza? Rabbia?
Tutto questo e anche di più, soprattutto se penso che, a questi punti, ci siamo arrivati a seguito di regolari elezioni.

giovedì 5 febbraio 2009

al lavoro

Ho cominciato a scrivere un nuovo romanzo.
Ma non so se riuscirò a finirlo.
Ho lasciato riposare Marcello e Paolo per tentare un doppio salto mortale: sto provando a costruire una protagonista donna.
Non sono sicuro che sia alla mia portata.
E allora chi me lo fa fare?
Il gusto per la sfida e la bellezza delle donne; sono curioso di vedere fin dove ho capito.
Se, almeno qualcosa, ho capito.

mercoledì 4 febbraio 2009

il meno peggio

Ho sentito qualcuno che diceva che Maroni, tutto sommato, nel disastro governativo generale, è il "meno peggio".
Può darsi.
Figuriamoci cos'è allora, il peggio, se il nostro ministro dell'interno ha potuto dire che con i clandestini bisogna essere più cattivi.
C'era proprio bisogno di una dichiarazione pacata e serena che contribuisse ad allentare le tensioni degli ultimi tempi.
E' un buon modo, questo, di perseguire la sicurezza.
Del resto, da un po', parte di questo ineffabile paese sembra giustificare le più volgari e basse dichiarazioni, convinta che "le parole non contano, contano i fatti".
Le parole contano, invece. Al punto che, a volte, sono esse stesse fatti.
Parole vergognose sono un fatto vergognoso in bocca a chiunque. Peggio in bocca a chi è stato eletto a rappresentare altre persone.
Ah, già, ma spesso alcuni di noi "fraintendono"....

lunedì 2 febbraio 2009

cerco interlocutore

Mi sono ripromesso di fare i compiti.
Mi hanno detto che un blog deve essere curato periodicamente, e io ci sto provando.
Ma ho bisogno di un interlocutore.
Altrimenti mi tocca giocare da solo, e non sono abituato.
Piove e fa freddo.

Spoglie d'ombrelli
vinti dal vento
rammento...

Potrebbe essere l'inizio di qualcosa.
Come suona?

sabato 31 gennaio 2009

sassi in acqua

Il problema è che non ho idea di quel che sto facendo.
In teatro, quando si apre il sipario, non sempre vedi la platea dal palco; ma la "senti".
Quando scrivi qualcosa su un foglio di carta, immagini il modo di farlo leggere a qualcuno.
Ma così?
Come si fa a fare sapere di esserci, sul web?
Come buttare sassi in acqua.
Ma quando lo facevo da bambino, non ho mai visto un pesce emergere curioso.
Forse dovrei parlare di un argomento particolare.
Sono stato al concerto di Fossati.
Parliamone.
Ho letto che, dopo l'impunità, Berlusconi sta riuscendo ad ottenere anche il silenzio con la modifica alla normativa sulle intercettazioni.
Parliamone.
In realtà, più di ogni cosa, mi interesserebbe conoscere almeno uno dei miei (pochi) lettori ignoti.
Riuscirò a trovarlo?
Riuscirà a trovarmi e avrà voglia di parlare con me?
Ripensandoci, la nascita di un blog potrebbe essere un discreto spunto letterario.
Qualcosa con un titolo tipo "cosa nuota in fondo al web?"

venerdì 30 gennaio 2009

c'è nessuno?

Sembra che nessuno mi veda. E adesso, come faccio a accendere la luce?

da vedere

Se qualcuno vuole notizie sul mio libro, questo è l'indirizzo:
e questa la copertina

e, se ce la faccio, questo è il book trailer http://it.youtube.com/watch?v=V65fvt8_yk4.

Per stanotte ho fatto perfino troppo.

giovedì 29 gennaio 2009

sono qui

Si parte.

Ho scritto un libro: I DELITTI DI BORGOGLIO, pubblicato da liberodiscrivere (http://www.liberodiscrivere.it/).
Qualcuno dice che un blog è essenziale per un autore.
Io non so nemmeno da che parte si comincia, ma ci provo.
Prossimamente uscirà il mio nuovo romanzo.
E' il seguito del primo; anzi è l'antefatto o, per usare un termine hollywoodiano, è il prequel.
Appena riuscirò (se riuscirò) a impratichirmi fornirò altre informazioni.
Per ora ho la sensazione di trovarmi, al buio, in una sala gigantesca che potrebbe essere piena di gente, ma anche no; che potrebbe essere gremita di persone che parlano la mia lingua, ma anche di marziani; stipata di amici o di assassini.
C'è un grande silenzio e non so quale sia la parola magica...