da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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domenica 23 febbraio 2014

avanti dritti fino al baratro

Ci sono tre notizie che mi hanno colpito in questi giorni.
Parto dalla più innocua: si vota la fiducia al governo Renzi. E mi domando: quanto è difficile dare fiducia a una persona che ha dimostrato così palesemente di tradire la fiducia di un compagno di partito?
Le altre due sono terribili, specialmente se messe una vicino all'altra.
Una ricerca inglese ha stabilito che in Grecia,  a seguito della crisi, oltre a una serie di problemi giganteschi, si è verificato un aumento nella mortalità infantile del 43%.
Nell'intervista a Jordan Belfort, ex finanziere d'assalto, ispiratore del film Wolf of  Wall Street, il tizio riconosce di aver guadagnato 28 milioni di dollari con una manovra illegale, in tre minuti.    
Serve ancora qualcosa a dimostrare che questo sistema  marcio è da modificare?

martedì 18 febbraio 2014

el rico unido jamas sera vencido

Questa è incredibile! (come tante altre)
Stasera ho visto Angelino Alfano emettere un proclama.
Non l'ho sentito tuonare contro la mancanza di lavoro, né contro la corruzione, né contro la criminalità organizzata o l'evasione fiscale o la mancanza di investimenti nell'istruzione e nella ricerca.
Come si vede, per le priorità da risolvere in questo povero Paese,  c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Niente di tutto questo, però. Forse si tratta di emergenze troppo sfruttate per lui, come dire; banali.
E così l'ho visto mentre proclamava alle telecamere, come prioritaria, la lotta del suo partito al''introduzione di qualsiasi forma di tassa patrimoniale (tassa sul patrimonio, per pagare la quale, in percentuale,  bisogna ovviamente possedere il medesimo).
Angelino, a muso duro, diceva che non si unirebbe mai a un governo che intendesse commettere quella che è, evidentemente, per lui, un'insopportabile iniquità.
Di tutto il resto sembra che niente altro lo scandalizzi a priori. 
Subito dopo, con perfetta scelta di tempo, affermava che ci sono le possibilità per imprimere alla politica dell'esecutivo prossimo venturo una svolta addirittura rivoluzionaria.
In effetti, nella storia, credo mancasse una rivoluzione a favore del patrimonio.
Sarà la prima fatta dai ricchi contro i poveri.
Mentre parlava era circondato dai volti fieri e decisi dei suoi colleghi Schifani e Sacconi, o, se preferite, dei suoi companeros: Schifanos e Sacconiz o, se ritenete, tovarisch Schifanotzki e Sakunin.
Caspita! Chi più rivoluzionario di così? Me li immagino già Robespierre e Spartaco e Mao e il Che e tutti gli altri che fanno a gara, nell'al di là, per tenere il posto caldo agli ultimi arrivati nella famiglia degli irriducibili ribelli pronti a morire sulle barricate per il loro ideale.
El Rico/ Unido/ Jamas Sera Vencido.  

Moretti no.

Che L'Ego Della Bilancia abbia fatto quel che ha fatto, ormai è, appunto, un dato di fatto.
Non vale tornare sopra a tutte le perplessità che ha sparso intorno la sua mossa, compresa l'inquietante sensazione che un atteggiamento del genere, poco comprensibile qui da noi, risulti oltre l'umana portata, varcate le frontiere.
Comunque, bambino e acqua sporca sono già giù per il tubo, facciamocene una ragione e andiamo oltre.
Oltre vuol dire guardare con fiducia alla nuova mirabile compagine di governo che, sicuramente, il nostro allestirà con effetti speciali.
Lo so che non bisogna farsi incantare dal toto-ministri, ma ho avuto un momento di gioia nell'ascoltare il nome di Epifani come accreditato al ministero del lavoro. Mi sono detto: -Vuoi vedere che, per la prima volta da che io ricordi,  deciderà sul lavoro una persona che mastica la materia da una vita e che è stato, fino ad ora, sempre dalla parte dei lavoratori?- Sarebbe il primo ministro a possedere queste caratteristiche, oltre a costituire un'inversione meravigliosa di tendenza, almeno sulla carta, rispetto agli improponibili Sacconi e Fornero che hanno addirittura proposto riforme contro ai lavoratori stessi.
Troppo bello per essere vero. Temo infatti che quel nome sia stato pescato dal mazzo degli imprevisti.
E chi salta fuori, invece, girata la carta delle probabilità? Moretti.
Quel Moretti che è un manager superpagato per licenziare in ferrovia; quel Moretti i cui risultati professionali sono sotto gli occhi di tutti; quel Moretti che, all'indomani di una vergognosa figura italiana, con i treni bloccati in mezzo paese da una nevicata, sostenne che, in carrozza, bisogna salire con una coperta e una bottiglia d'acqua di proprietà. 
No, per favore, quel Moretti no!

domenica 16 febbraio 2014

grazie

Non so se è perché invecchiando si diventa più sentimentali.
Comunque grazie alla mia famiglia e ai miei amici per una bella serata intorno al mio compleanno

sabato 15 febbraio 2014

Avanti tutta

Spero con tutto il cuore che L'Ego Della Bilancia ce la faccia, anche perché, in questo momento, rappresenta l'ultima risorsa di un politica ridotta ai minimi termini.
Intanto, però, registro che, negli ultimi tempi, ha dichiarato:
- mai più un governo di larghe intese
- non sarò mai presidente del consiglio senza vincere prima la competizione elettorale 
- Letta (Enrico) può stare sereno
Ora, se davvero riuscirà, magari perché dotato di superpoteri, a imprimere la famosa svolta al Paese, ne sarà valsa la pena, anche di sputtanarsi come un parolaio qualsiasi.
Io comunque sono preoccupato assai, perché  Renzi lo vedo costruito di materiale biologico non troppo dissimile a quello che ci accomuna, tutti noi umani, né eccessivamente diverso, nel caso di specie, rispetto all'involucro di cellule che contiene il pensiero del suo predecessore.
E sono anche profondamente disturbato dal fatto che, nel frattempo, anche grazie all'Ego Della Bilancia, per la prima volta nel corso della nostra storia, un pregiudicato capeggia una delegazione che si reca al Quirinale per le consultazioni con il Presidente Della Repubblica sulla formazione di un nuovo governo. 
E qui comincio a dubitare che il gioco di togliere la sedia a Enrico Letta per formare un nuovo governo con la destra, affidato a un altro Presidente non eletto dai cittadini,  valga davvero la candela.
D'altra parte, tutto è possibile in questo Paese, solitamente in ambito negativo, però.
Ne sono un esempio le recenti esternazioni del rampollo Elkann che attribuisce ai giovani senza lavoro la colpa di essere senza lavoro.
In tempi abbastanza recenti, questa convinzione è stata espressa dal altri campioni del Pensiero Fulgido, ricordate?
La coccodrilla Fornero, che sosteneva la schizzinosità (lei lo diceva in inglese, faceva più fine) dei giovani disoccupati in materia di lavoro;  il vice ministro spintarella Martone, che definì sfigati i ventottenni non ancora laureati; il ministro buonanima Padoa Schioppa che parlò di bamboccioni.
Trovo curioso che le biografie di questi fenomeni della sociologia moderna non siano ricche di competizioni all'ultimo sangue per salire sull'ascensore sociale partendo dai piani più bassi.
Conosco alcuni giovani che hanno probabilmente più talento di John e sicuramente più di Lapo (tanto per dire; ci vuole poco), ma sono partiti meno avvantaggiati di loro.
Penso che Elkann e i suoi sodali potrebbero rivendicare almeno un minimo di credibilità se provenissero da infanzie infelici e famiglie disagiate; invece, francamente, mi pare che parole del genere, dette da loro, rappresentino l'odioso equivalente sonoro al gesto dell'ombrello; la beffa insultante, dopo il danno, dei ricchi ai poveri.