da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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giovedì 30 ottobre 2014

PD sta per Partito di Destra?

Vabbé, dai, manganellare gli operai non è di sinistra, ma potrebbe trattarsi di uno spiacevole incidente.
Non è di sinistra nemmeno preferire Fanfani a Berlinguer, ma ognuno ha i suoi gusti.
Non è di sinistra cercare ogni occasione per delegittimare il sindacato, accusandolo, prima, di responsabilità nelle leggi passate che hanno dato vita al precariato ( Il mantra Renziano: voi dove eravate?), salvo, poi, affermare che non è compito del sindacato trattare normative di legge sul lavoro.
Non è di sinistra abbracciare Marchionne e strofinarsi con finanzieri che vorrebbero abolire il diritto di sciopero.
Non è di sinistra sparare a palle incatenate contro la segretaria della CGIL per poi invitare tutti a abbassare i toni.
(Questa mi ricorda il Berlusca che dava dei coglioni agli elettori di sinistra e poi diceva di smetterla con gli insulti.)
Ho il dubbio che Renzi e il suo governo, nel complesso, non siano di sinistra.
Ho la certezza che la sinistra, oggi, non abbia di meglio da proporre.
Spero che si stia preparando un'alternativa seria, pronta per quando il mondo avrà capito che capitale e finanza non possono regolare la vita degli uomini di buona volontà.
Sempre che riusciamo a  scampare al diluvio anche noi che dobbiamo salvarci a nuoto, perché i posti sull'arca sono troppo cari, praticamente tutti prenotati dagli uomini di volontà cattiva.

mercoledì 22 ottobre 2014

a volte ritornano (perché li facciamo tornare)

Leggo oggi su Repubblica un'intervista a Elsa Fornero sul ventilato provvedimento di spostamento del pagamento delle pensioni al 10 del mese.
Colpisce parecchio il modo in cui la nostra ineffabile ex ministra piangente demolisce questo progetto, schierata dalla parte dei deboli e degli oppressi.
Govi direbbe: "Giggia, che faccia!" Dopo la vergogna degli esodati, dopo la carognata ("tecnica", eh!) della sua riforma, oggi se ne esce con un: "Mi hanno lasciata sola!" Pianto greco nel miglior stile del personaggio.
Anche a me sembra che l'idea odierna di creare altri problemi a un certo numero di pensionati sia cattiva, ma è un bruscolino confronto  ai disastri che ha provocato e provoca e provocherà Elsa nella vita di un'infinità di persone. 
Mi domando perché individui del genere abbiano ancora il coraggio di esprimere pubblici pareri su argomenti in merito ai quali hanno ampiamente dimostrato la loro dannosa incapacità, ancora più odiosa in quanto produttrice di errori pagati da altri, segnatamente da fasce deboli di popolazione.
E, soprattutto, mi chiedo perché il primo quotidiano nazionale abbia il coraggio di chiederli, certi pareri, riproponendo al (dis)onore del mondo persone che si preferirebbe dimenticare, almeno loro, dato che gli effetti delle azioni da loro intraprese sono, purtroppo, indimenticabili.
A quando un'intervista a Dracula sulle trasfusioni di sangue?
Sono quasi certo che stigmatizzerebbe il comportamento dell'AVIS.

lunedì 20 ottobre 2014

coppie gaie (magari, finalmente!)

Ho assistito a parte di un dibattito tra Vladimir Luxuria e Franco Gasparri (di Gasparri, più che un frammento di discorso non riesco a digerire)
Il tema era la legge sulle coppie omosessuali. 
Tralascio tutti i perché sì e perché no, ma un esempio di Luxuria merita una riflessione.
Lei ha detto che, finalmente, si comincia a capire che il riconoscimento di diritti alle coppie omosessuali non implica una corrispondente rinuncia a diritti da parte delle coppie etero, non porta via niente a nessuno, un po' come accadde negli Stati Uniti quando vennero riconosciuti i diritti ai neri.
Non è esatto, purtroppo. Nel caso dei neri d'America, allora, e nel caso delle coppie omosessuali in Italia, oggi, la paura che almeno un "diritto" venga sottratto agli "altri", quelli che non vogliono leggi eque, è legittima, e genera le resistenze più forti.
Si tratta della paura di essere espropriati della vergognosa autoproclamazione di superiorità, vissuta come un "diritto" acquisito dall'appartenenza a una razza, o a un orientamento sessuale.
Signore, se ci sei, questi campioni della razza e dell'ortodossia, falli diventare neri, femmine e omosessuali, magari anche solo per un mese, e mandali a vivere in Afghanistan o Corea Del Nord, a cominciare da Gasparri  e Salvini, e via via... se vuoi ho una lista che ci permetterebbe anche di passare un mese più sereno, qui da noi.

lunedì 13 ottobre 2014

alluvione

Genova è di nuovo immersa nel fango.
Le persone colpite che riusciranno a risollevarsi, forse saranno meno della volta scorsa; perdere tutto per due volte in tre anni è una prova davvero al limite della resistenza umana, forse oltre.
Dopo il fango, sale, inevitabile, un'altra alluvione di rabbia.
Ho letto un bellissimo pezzo di Maggiani, autore che non sempre condivido, e che, secondo me, questa volta ci ha preso in pieno.
Lui dice che siamo tutti responsabili, perché siamo stati tutti zitti quando, anni, e forse decenni or sono, si preparavano le condizioni per i disastri di oggi.
Io me le ricordo le previsioni di scienziati che, trent'anni fa, cercavano di indurre i governi a prendere misure opportune prima che si verificassero condizioni climatiche estreme quali piogge torrenziali accompagnate da desertificazioni e una generalizzata mutazione meteorologica provocata dalla sconsideratezza dell'uomo. 
Alcuni altri scienziati contestarono quelle teorie, ma adesso, mi pare che i fatti dimostrino tragicamente dove stava la ragione.
Ora bisognerebbe quindi riflettere con una freddezza che certamente non si può pretendere dalle persone più direttamente coinvolte, e, fronteggiata l'emergenza, assegnati i risarcimenti,  avviare un processo serio di prevenzione che non si attuerà dall'oggi al domani, ma dovrà durare anni, tenendo conto, soprattutto, del fatto che le condizioni del territorio di oggi non sono più quelle di trenta o cinquanta anni fa, e intervenire con vista lunga, cercando di prevedere quel che potrà ancora accadere da qui ad altri cinquanta anni.
Ma su questo processo dovremmo vigilare tutti, evitando, se possibile, l'atteggiamento rivelato da quel che ho sentito dire in una discussione sull'opportunità delle procedure di allerta,  non più tardi di giovedì scorso, in ufficio:"Eh, adesso, bastano due gocce d'acqua per chiudere tutto. In Comune lo fanno solo per pararsi il culo." 
Così come bisognerebbe evitare la vera paraculaggine alla Renzi, che oggi tuona contro la burocrazia, ma risulterebbe avvertito a Marzo da una lettera di Burlando sulla necessità impellente di sbloccare i fondi destinati ai lavori di messa in sicurezza di Bisagno e Fereggiano.
Bisogna stare attenti tutti e sorvegliare, rassegnandosi al fatto che le condizioni di insicurezza ormai esistono endemiche in una città che ha coperto il suo torrente negli anni trenta, quando pioveva in maniera molto diversa da adesso, e da allora ha costruito in modo disordinato, cementificando le sue alture, appena a ridosso del mare, da dove l'acqua precipita in un attimo con forza dirompente.
Il sindaco Doria era a teatro quando l'acqua è uscita dagli argini, ma nessuno aveva previsto per tempo quel che sarebbe successo, e se qualcuno l'avesse previsto, chissà quanti Genovesi avrebbero accolto i suoi provvedimenti restrittivi con il commento "Belìn! Bastano due gocce d'acqua e il sindaco si para il culo..."
Al di là di ogni polemica, credo che sia ancora difficile prevedere se le gocce d'acqua saranno due o duemila miliardi di miliardi, su duecento metri o due chilometri quadrati, in dieci minuti o in una nottata, e allora, meglio sempre non rischiare. Meglio sempre prepararsi al peggio e, nel frattempo, collaborare affinché il peggio non abbia a ripetersi.