da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 31 ottobre 2009

Diogene

Si tratta di un'iniziativa che si propone di far conoscere la drammaturgia ligure contemporanea e, grazie al cielo, vivente.
Sono stato contattato da Simonetta Ronco per partecipare ad una delle serate che si terranno nei bellissimi locali della Passeggiata Librocaffé in via S.Croce 21, in Sarzano, vicino al museo di Sant'Agostino.
Sarò quindi ospitato da uno dei tanti gioielli che poca Genova sa di avere, una ex-chiesa antichissima, recuperata con affetto e intelligenza dall'abbandono grazie alla volontà e al gusto di Fabio Caccia.
Mentre ringrazio gli organizzatori per il loro invito, avviso chiunque passasse dal mio blog: giovedì 12 Novembre, alle ore 20, oltre a me e a un'intervistatrice, ci saranno spezzoni filmati di alcuni miei spettacoli e letture possibili grazie alla presenza degli attori Germana Venanzini, Sara Pizzoccheri e Paolo Portesine.

domenica 18 ottobre 2009

rieccomi

E' vero che non curo appassionatamente il mio blog. Ma oggi ho un po' di tempo prima di mettermi a lavorare al nuovo libro e provo a rimediare.
Intanto una comunicazione a chi dovesse passare di qui: il 12 novembre, alle ore 20, sarò alla Passeggiata Libreria Caffé di piazza S.Croce 21, a Genova, per una serata intitolata ai "drammaturghi liguri in scena". Ci saranno amici attori, spezzoni di spettacoli, e quattro chiacchiere sul mio teatro.
Chiunque vorrà partecipare sarà il benvenuto.
Poi voglio parlare di ciò che sta succedendo a questo Paese.
L'ultima strategia difensiva che ho sentito articolare dagli scherani del capo, rispetto agli evidenti tentativi di limitazione della democrazia da lui avviati, si concentra, essenzialmente, in due punti. Il primo si riassume nella domanda: "Ma come è possibile che un uomo sia sotto processo da quindici anni?" A cui viene fatta seguire la risposta: "Evidentemente è un perseguitato." A questa teoria sarebbe facile obiettare, da parte di chiunque non fosse sciocco o in malafede: "Evidentemente c'è la possibilità concreta che quell'uomo delinqua da quindici anni." Ma, stranamente, pochi lo fanno.
Il secondo baluardo è ancora più tremendo: "Il popolo è con noi."
A parte che è ancora tutto da verificare quanto popolo sia con loro (l'uso spregiudicato della menzogna da parte del boss e dei suoi sodali è riscontrabile ormai quasi quotidianamente), la storia ci insegna che anche Hitler e Mussolini furono eletti dal popolo e che il loro consenso venne definito in alcune occasioni addirittura "oceanico".
Ciò dimostra che non è sufficiente il consenso del popolo per garantire equità, giustizia e democrazia.
In realtà, io credo che il popolo possa sbagliare, magari moltiplicando l'errore dei suoi singoli componenti con esiti catastrofici, ed è proprio per questo che la democrazia, che è il governo del popolo, introduce a priori filtri e strumenti che rendano possibile l'applicazione di correzioni a sbagli potenzialmente letali.
E' proprio il popolo che, in democrazia, utilizza questi accorgimenti, per lo più identificabili con le istituzioni e le loro competenze, necessari a preservare la sua forma di governo.
E sono proprio queste parti della democrazia, indispensabili alla sua sopravvivenza, le più invise al capo e ai suoi scherani, che fanno il possibile per eliminarle ed avere un rapporto diretto col popolo, il quale forse non si rende conto del rischio corrente, eliminate le salvaguardie a tutela della forma di governo che lo rende sovrano, di trasformarsi in sudditi.
Ce ne sarebbero ancora da dire.
Dalla vergognosa minaccia lanciata dal vendicativo bauscia al giudice che si è occupato del risarcimento legato alla vicenda Mondadori, e di come una di quelle televisioni che, secondo le bugie del capo: "non hanno mai attaccato nessuno" abbia tentato di sputtanarlo; all'insopportabile Castelli che si erge pubblicamente a difensore del made in italy, membro di un partito che dell'Italia non vorrebbe nemmeno far parte.
Il problema vero, però, è sempre il solito.
Questi non sono lì perché qualcuno ha fatto una rivoluzione. Sono lì perché sono stati eletti.
Io temo che siano stati eletti perché rappresentano un bubbone, la punta dell'iceberg del peggio che gli Italiani hanno dentro di sé e, come ogni foruncolo, catalizzano un'infezione che, allo stesso tempo, dal foruncolo si estende.
Bisogna riuscire a curarla questa società se si vuole guarire, se non si vuole che muoia.
Io credo che siano necessarie robuste iniezioni di valori, di etica, di morale, di onestà e cultura.
Il fatto è che, già oggi, non è facile reperire questi farmaci sul nostro mercato.