da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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giovedì 14 aprile 2011

Ha pagato la nipote di Mubarak

Non ho detto che era la nipote di Mubarak.
L'ho detto perché ci credevo (e ho convinto anche il parlamento).
Non ho mai pagato una donna.
L'ho pagata (la nipote di Mubarak) per impedire che si prostituisse.
In un tempo piuttosto breve, le versioni contraddittorie fioccano.
Come sempre.
Ma non è il fatto che lui abbia una vita sessuale più o meno intensa, più o meno trasgressiva, a colpirmi di più.
E' il fatto che menta con tanta spudoratezza e a distanza tanto ravvicinata.
E' il fatto che arringhi le sue comparse sulle scale del tribunale, rendendo reale la scena di un film che si pensava fosse un po' eccessivo.
Sento dire, da più parti, che si dovrebbe smetterla di parlare di quel tizio e pensare ad altro.
Bel colpo!
Provate a sdraiarvi sotto una pressa e, mentre quella schiaccia, a pensare ad altro.
Forse, se siete molto bravi nel training autogeno, riuscirete a morire più sereni.
Ma, sotto una pressa, per morire si muore.

venerdì 1 aprile 2011

il mondo cambia

Anche i nostri governanti.
In peggio, incredibilmente.
Il ministro La Rissa, dopo essersi esibito nell'ennesima provocazione, ha insultato il presidente della Camera, salvo poi affermare, nonostante la prova tv, (come sui campi di calcio!) che il suo insulto non era indirizzato a Fini.
Era stato un altro filmato a smentirlo, non molto tempo fa, quando, dopo aver affibbiato un premeditato e soddisfatto pestone ad un giornalista, aveva preteso di non essere stato aggressore ma aggredito.
E pensare che lui, in televisione, è sempre così sensibile alle mancanze di rispetto, vere o presunte, nei suoi confronti...
Il magliaro di Arcore è andato a Lampedusa, ha promesso: sgomberi immediati, campo da golf, candidatura al Nobel dell'intera isola, defiscalizzazioni e zona franca, casinò e, buon peso, dice di essersi comprato una villa per diventare Lampedusano.
Il colmo è che la gente dell'isola lo ha applaudito.
Ma ce ne sarà stato uno che si è chiesto perché tutte queste cose non le ha fatte prima che Lampedusa si trasformasse in uno sconcio?
Ce n'è uno che si è domandato che cosa è successo delle analoghe promesse fatte agli Aquilani?
Uno che si interroga sulla sorte delle promesse fatte ai Napoletani?
E, dulcis in fundo, c'è qualcuno che si chiede come mai questo governo scelga di buttare via una barcata di soldi per non attaccare la giornata di voto sui referendum alle altre elezioni del 6 e 7 giuugno?
Il Corriere Della Sera parla di 400 milioni di euro gettati.
Potrebbero servire, in tempo di crisi, per esempio per ridare ossigeno ai fondi per la non autosufficienza che le regioni sono state costrette a tagliare, o per il trasporto pubblico locale, o per la cultura che si dovrà finanziare con l'aumento della benzina, o per la scuola, o per la ricerca, per il lavoro.
Insomma c'è l'imbarazzo della scelta.
I nostri cialtroni di governo, riconosciuti come tali ed estromessi ufficialmente ormai anche a livello internazionale, (vedi alla voce politica estera, capitolo Libia) scelgono invece di gettare via tutto quel denaro per non rischiare di essere battuti dalle scelte del popolo che forse, su temi macroscopici, potrebbe perfino diventare un po' più attento.
E se i cialtroni di governo cominciano a temere il dissenso di un popolo come questo, vuol dire che le loro porcate stanno diventando davvero grosse.