da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 18 gennaio 2014

revisionismo etico

Ieri c'era L'Ego della bilancia dalla Bignardi.
Niente da dire: Renzi, a parlare, è un fenomeno, e le cose che dice sono condivisibili o, comunque, degne di approfondimento; in più, dalla parte attiva della telecamera, fa sfracelli.
L'astuto Matteo ha risposto a una domanda sull'opportunità di incontrare  Cialtron Escort, ricordando che il PD, tempo prima, era insorto contro le modalità di costruzione del  porcellum, varato dalla sola maggioranza senza la partecipazione dell'opposizione.
Peccato abbia dimenticato di notare che, all'epoca, il capo dell'opposizione non era stato condannato in via definitiva dalla magistratura.   
A quel punto, la conduttrice non gli ha rivolto le domanda che avrei voluto fargli io.
Non è  terribile per il PD accettare di discutere parte del destino di un Paese (il nostro) con un pregiudicato?
Non è un modo per riconoscergli, una volta volta di più, una dignità e un potere che in un Paese normale non dovrebbe avere?
Non è un modo, neanche tanto obliquo, di dichiarare ufficialmente che la legge non è uguale per tutti?

giovedì 16 gennaio 2014

quisquilie pinzillacchere

Non era Totò che si esprimeva così per farci ridere, qualche anno fa : "Quisquilie... pinzillacchere..."?
Ieri sera ho udito, nella realtà virtuale di uno studio televisivo, un esponente giovane della destra di cui non ricordo il nome (è possibile Cattaneo?) rispondere al governatore della Toscana, Rossi, che sottolineava l'inopportunità di affrontare un qualsiasi tipo di costruzione politica con un pregiudicato, insomma criticava l'apertura di Renzi a Cialtron Escort.
Bene, il politico rampante, esibendo un bel sorriso d'ordinanza, ha risposto che quella sottolineatura era l'esempio lampante della pratica di demonizzazione dell'avversario e che bisognava passare oltre.
Appunto, le condanne definitive diventano quisquilie e pinzillacchere; di più, a Al Cerone, ho letto da qualche parte,  bisogna riconoscere le attenuanti perché ha governato il Paese.
Oh bella! Ma queste non sono piuttosto aggravanti?
Quindi se un preside di scuola media fosse uno stupratore di bambini, il diritto dovrebbe prevedere che, governando una scuola, sia giudicato con più clemenza di un maniaco da strada?
Quisquilie pinzillacchere.
Queste, però, non mi fanno ridere.

Il razzista Salvini, quello che un po' di anni fa, durante le sagre paesane, cantava le canzoncine contro i Napoletani, ha fatto carriera.
Grazie al ministro Kyenge adesso sappiamo che il razzismo in Italia esiste ufficialmente e, fuor di ipocrisia, ne abbiamo anche una mappa un po' più precisa. 

La borsa è salita ai livelli massimi dal 2011, e l'occupazione è ai minimi; anche la gente comune è ai minimi.
In borsa investe chi ha soldi in più rispetto alle esigenze vitali.
Serve altro per capire che questo sistema nefando privilegia i pochi più ricchi a discapito dei molti più poveri?
Che cos'è un miglioramento nell'economia, oggi? Una percentuale aggiuntiva di benessere generalizzato? O un incremento delle possibilità finanziarie di un'elite volentieri disposta a divorare il presente e il futuro di chiunque non sia in condizione di difendersi?   
E allora, quando i governi ci dicono che l'economia è in ripresa, quanti di noi possono davvero gioire?
Sarà mica come per il terremoto dell'Aquila? Due che si parlano ridendo, contenti che insieme alle case si siano mosse anche le loro prospettive di guadagno? E quanto comincia a somigliare la speculazione finanziaria alle tangenti incassate sulla disperazione e la morte? 

domenica 5 gennaio 2014

Renzi quale?

Non stravedo per Renzi.
Non ho votato alle primarie del PD, partito da cui ho preso le distanze, almeno finché non salteranno fuori i nomi dei cento e spiccioli maramaldi che hanno detto una cosa e, nel "segreto dell'urna" ne hanno fatto un'altra, almeno finché questi traditori vigliacchi non usciranno da quel partito. A parte la vergognosa figura, non voglio rischiare che il mio voto sia utile alla carriera di uno di loro. 
Mi sento quindi sempre più distante da un partito e da un segretario che mi paiono sempre meno di sinistra.
E tuttavia ho sperato che l'elezione di un giovane  segretario (troppo) ambizioso e, sicuramente, molto mediatico, dote "politica" che pare essenziale per gli Italiani, forse oggi più contenti di farsi governare da un Alberto Sordi che da un Enrico Berlinguer, ho sperato che portasse un'aria nuova.
All'inizio, devo dire che Renzi mi è sembrato molto attivo e vigoroso con le sue proposte su legge elettorale e rimborsi ai partiti, rispetto ai quali ha anche cercato di strappare la maschera a quel bravissimo comico di Grillo (altro eroe mediatico, cvd).
Ma mi domando che senso abbia la battuta, se era una battuta, di pessimo gusto su Fassina.
"Fassina, chi?" Te lo dico io, Matteo: Fassina il viceministro dell'economia in un governo presieduto dal tuo compagno di partito Letta, egli stesso appartenente al PD, che sarebbe il tuo medesimo partito. 
E allora, vuoi ricominciare a fare del male ai tuoi alleati, a creare casini  a tutti in nome di una battuta o della tua sconfinata presunzione?
Facciamo che un po' di quel rispetto che un Renzi sostiene sempre di avere nei confronti degli avversari, l'altro Renzi lo deve anche ai suoi... come preferirebbe chiamarli? Alleati, amici, collaboratori, sudditi, o, se non risulta troppo arcaico e offensivo per il suo vocabolario, compagni?
In ogni caso, la battuta -Fassina chi?- porta di sicuro con sé la domanda -Renzi quale?-