da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 15 febbraio 2014

Avanti tutta

Spero con tutto il cuore che L'Ego Della Bilancia ce la faccia, anche perché, in questo momento, rappresenta l'ultima risorsa di un politica ridotta ai minimi termini.
Intanto, però, registro che, negli ultimi tempi, ha dichiarato:
- mai più un governo di larghe intese
- non sarò mai presidente del consiglio senza vincere prima la competizione elettorale 
- Letta (Enrico) può stare sereno
Ora, se davvero riuscirà, magari perché dotato di superpoteri, a imprimere la famosa svolta al Paese, ne sarà valsa la pena, anche di sputtanarsi come un parolaio qualsiasi.
Io comunque sono preoccupato assai, perché  Renzi lo vedo costruito di materiale biologico non troppo dissimile a quello che ci accomuna, tutti noi umani, né eccessivamente diverso, nel caso di specie, rispetto all'involucro di cellule che contiene il pensiero del suo predecessore.
E sono anche profondamente disturbato dal fatto che, nel frattempo, anche grazie all'Ego Della Bilancia, per la prima volta nel corso della nostra storia, un pregiudicato capeggia una delegazione che si reca al Quirinale per le consultazioni con il Presidente Della Repubblica sulla formazione di un nuovo governo. 
E qui comincio a dubitare che il gioco di togliere la sedia a Enrico Letta per formare un nuovo governo con la destra, affidato a un altro Presidente non eletto dai cittadini,  valga davvero la candela.
D'altra parte, tutto è possibile in questo Paese, solitamente in ambito negativo, però.
Ne sono un esempio le recenti esternazioni del rampollo Elkann che attribuisce ai giovani senza lavoro la colpa di essere senza lavoro.
In tempi abbastanza recenti, questa convinzione è stata espressa dal altri campioni del Pensiero Fulgido, ricordate?
La coccodrilla Fornero, che sosteneva la schizzinosità (lei lo diceva in inglese, faceva più fine) dei giovani disoccupati in materia di lavoro;  il vice ministro spintarella Martone, che definì sfigati i ventottenni non ancora laureati; il ministro buonanima Padoa Schioppa che parlò di bamboccioni.
Trovo curioso che le biografie di questi fenomeni della sociologia moderna non siano ricche di competizioni all'ultimo sangue per salire sull'ascensore sociale partendo dai piani più bassi.
Conosco alcuni giovani che hanno probabilmente più talento di John e sicuramente più di Lapo (tanto per dire; ci vuole poco), ma sono partiti meno avvantaggiati di loro.
Penso che Elkann e i suoi sodali potrebbero rivendicare almeno un minimo di credibilità se provenissero da infanzie infelici e famiglie disagiate; invece, francamente, mi pare che parole del genere, dette da loro, rappresentino l'odioso equivalente sonoro al gesto dell'ombrello; la beffa insultante, dopo il danno, dei ricchi ai poveri. 

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