da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 12 novembre 2011

l'Italia s'è desta?

Monti non mi piace.
Non personalmente, non mi piace il suo lavoro.
Non mi piacciono i banchieri, le società di rating, il mondo della finanza, il liberismo.
Tutti questi ingranaggi dell'attuale sistema hanno avuto una loro storica ragion d'essere, ma adesso mi sembrano sempre più guasti e inadeguati ad un vero progresso.
E sono convinto, come ogni persona che abbia a cuore la democrazia, che le elezioni siano della democrazia stessa imprescindibile caratteristica.
Finché il sistema è questo, tuttavia, in attesa di riuscire a cambiarlo, ci serve sopravviverci dentro, e allora, nell'emergenza attuale, Monti va benissimo per un governo che aiuti l'Italia a guarire più rapidamente possibile dal grave contagio procurato da una classe politica vergognosa nella sua becera arroganza.
Io non so se il nano malefico è prossimo alle dimissioni; sarebbe la prima volta che mantiene un impegno; so che, comunque, dovremo guardarci bene da colpi di coda e polpette avvelenate e che il tempo è davvero poco.
So anche che i segnali (i maledetti mercati che distruggono fortune e persone sulla base di un "sentiment"), hanno dimostrato in maniera inequivocabile quanto sia sputtanato in tutto il mondo il nostro governo speriamo uscente.
Perciò chiedo a chiunque abbia un briciolo di buonsenso di adoperarsi, protestare, fare pressioni dovunque possibile perché un nuovo governo non ci riproponga il peggio della vecchia politica.
Che Monti scelga, che Dipietro diventi uomo di stato e anteponga gli interessi del paese a quelli di bottega, che non ci rifilino più la cariatide Dini e l'improponibile Amato, vecchi dalle pensioni di platino che dovrebbero almeno tacere sul tema dei tagli alle pensioni altrui, che non tocchi nuovamente ascoltare Gelmini o Alfano, Brunetta o Sacconi che pontificano impunite follie sulla sorte dei giovani precari, degli studenti, dei lavoratori, delle famiglie, del Paese.
Basta.
Fateci fare dei sacrifici più utili ed equi, se proprio non se ne può fare a meno, ma che abbiano una scadenza e un senso collettivo.
Non vogliamo più rassegnarci alla certezza che la casta resti intoccata e intoccabile a blaterare di un'Italia finta, serena solo nei loro portafogli, nei loro privilegi.
Un'ultima considerazione.
Monti, come ho detto, non è il mio candidato preferito, ma l'altra sera l'ho visto, in un servizio televisivo, salutare una platea riunita ad un incontro internazionale.
Ha esordito in buon inglese, con eleganza e sicurezza ed ha proseguito il suo intervento senza ammiccamenti, lazzi da bar, sorrisetti, atteggiamenti clowneschi.
Insomma, il normale atteggiamento che ti aspetti in situazioni simili.
In quel momento ho pensato che, davvero, un uomo normale, di buona cultura educazione e intelligenza, a capo del nostro governo potesse essere un dono del cielo.
Il professor Monti, a confronto col nanaccio, con Bossi, con Santanché, Lupi, Brunetta e chi più ne ha più ne metta, è sembrato, in soli cinque minuti, senza prodursi in altro di particolare che non fosse la sua presenza, Einstein paragonato al Pitecantropo.
Adesso spero davvero che l'Italia si desti dal suo deliquio quasi ventennale.
Qualcuno ha detto che il sonno della ragione genera mostri.
A guardare in faccia Calderoli, ma ancora di più, a sentire parlare lui e tutti i suoi colleghi, più o meno inquisiti, l'affermazione abbandona lo status di teoria filosofica e assume un valore scientifico e concreto.

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