da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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domenica 13 novembre 2011

Urrà!

Ce l'abbiamo fatta.
Se n'è andato.
Se ne sono andati.
Bersani dice che siamo stati noi (volerei più basso); altri dicono che sono stati i mercati; altri che è è stata la BCE.
Conterà da domani.
Oggi è una domenica di gioia primaverile, piena di ormoni e promesse.
Mi sento fresco e pulito come se fossi appena uscito dalla doccia.
Ho sensazioni e voglia di novità, di futuro.
E sì che lo so che siamo ancora nei guai grossi, che per governare questo Paese si dovrà tener conto degli infiniti bastoni tra le ruote, delle vendette meschine; e sì che lo so che Monti è espressione della finanza; e sì che lo so che bisognerà vincere le elezioni e ristrutturare la politica e fare sacrifici; e sì che lo so che non è bello che altri ci dicano chi preferiscono alla guida del nostro Paese (ma quelli che lo guidavano, fino a ieri, erano davvero impresentabili).
Però il nostro Presidente Della Repubblica è stato formidabile, però adesso credo davvero che ce la possiamo fare, dato che il tasso di intelligenza e cultura al potere si va rapidamente alzando.
L'avete sentito ieri Cicchitto? Sbavando e incespicando nelle parole, livido, mentre si scagliava faziosamente contro la sinistra, accusandola di faziosità, ha ringhiato che la colpa non era di Berlusconi, ma del capitalismo, in crisi dappertutto, e dei grandi patrimoni.
E che cos'è Berlusconi se non un capitalista in possesso di un grande patrimonio?
Sono così stupidi da darsi la zappa sui piedi da soli e abbiamo permesso loro di influenzare le nostre esistenze per diciassette anni.
A casa.
Oggi c'è il sole.

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