da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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venerdì 2 aprile 2010

Pasqua

Di resurrezione.
Ne avremmo bisogno.
Il papa condanna fermamente gli errori (orrori) dei preti pedofili.
Chi lo accusa dice che, nel passato, il cardinale Ratzinger ha coperto alcuni casi.
Chi lo difende dice che mai come oggi la chiesa ha preso una posizione ferma e dura.
Ferma e dura? Accipicchia, che scossone!
Mi pare che ci sia stato un vescovo reo confesso dello stupro di decine di bambini.
Non dovremo mica temere che per lui le parole del papa siano una punizione eccessiva?
Io credo che per quanto la sua anima possa esserne lacerata, difficilmente si avvicinerà a un miliardesimo del dolore provocato agli innocenti di cui ha abusato.
Si dirà che il compito della chiesa è la misericordia, però mi pare che, ultimamente, anche questo sentimento, in vaticano, sia utilizzato, come dire, "ad personas".
Ma, al di là delle parole che, come sappiamo, oggi hanno significati ondivaghi, dove sono la fermezza e la durezza?
I colpevoli del gravissimo reato di infanzia devastata hanno pagato? Pagheranno? Qualcuno è andato o andrà in galera?
La chiesa del tedesco si rende conto del fatto che essere prete, per un pedofilo, è un'aggravante?
O le parole dure e ferme rischiano di stemperarsi nel concetto che la pedofilia esiste dappertutto?
Credo che il vangelo parlasse di una macina di mulino legata al collo e un tuffo, per chi avesse dato scandalo ai fanciulli.
Non si pretende tanto.
Ma un giudizio e una pena laica per un reato laico mi paiono il minimo.
Invece, da qualche feritoia nelle mura vaticane, filtra perfino la parola "complotto"
Sono un giallista dilettante e faccio due più uno: quel vocabolo l'ho già sentito, spesso e di recente, pronunciato da esponenti del "partito dell'amore"; i pretacci in carriera (specie generalmente molto diversa dai cristiani alla Don Gallo e da tutti quelli che cercano davvero di operare secondo vangelo) hanno appena concluso una fruttuosa campagna elettorale a favore del "partito dell'amore" stesso; Angelino Alfano (un nome una garanzia. Magari da ora in poi lo faranno Cherubino) ha mandato ispettori a fare le pulci a un giudice italiano che si è permesso di esprimere dubbi sul comportamento delle gerarchie ecclesiastiche rispetto ai casi di pedofilia interna di cui esse sono venute a conoscenza.
Non è che il partito dell'amore e quello del paradiso a tutti i costi si sono alleati in un sodalizio che porterà a sbocchi trascendenti?
Del resto, l'uomo che sconfiggerà il cancro in tre anni, già unto dal Signore, già migliore statista degli ultimi centocinquant'anni, sembra ormai pronto per il miracolo, presentandosi come un incrocio tra Vanna Marchi e Otelma in quintessenza; ed ostenta un afflato mistico, propiziato dalle celestiali melodie di Apicella.
E se il prossimo predellino, calcato da Benedetto con bandana e Silvio con pastorale, fosse quello della papa-mobile, da cui annunciare, urbi et orbi, a un seguito sterminato di Maddalene, una santa alleanza per il "partito dell'amore eterno"?
Se così fosse, (inquisizione docet) non solo la resurrezione si allontana di parecchio, ma perfino chi è già risorto rischia di non sentirsi troppo bene.
Il dato positivo è che Lucifero, all'opposizione, potrebbe garantire posizioni più decise rispetto a Bersani.

Auguri a quasi tutti.
(Non specifico l'alfabeto degli esclusi perché, da Alfano a Zaia, sarebbe troppo lungo).
Con l'occasione mi rivolgo ai timidi frequentatori del blog, che ho scoperto esistere.
Lasciate un segno del vostro passaggio, giusto per liberarmi dall'idea di sproloquiare a vuoto, o magari per confermarmi che di sproloqui si tratta.

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