da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 3 aprile 2010

Ahi ahi...

Raniero Cantalamessa.
In un cartone animato cosa farebbe uno che si chiama così?
Quello che fa per davvero: il predicatore pontificio.
Viene da sorridere.
Però il sorriso che non può fare a meno di spuntare, data la coincidenza, viene immediatamente spento dalle parole del nostro, riportate su "la Repubblica" di questa mattina: "L'odio verso il papa è come l'antisemitismo."
Trattavo solo ieri sera, sul blog, dell'inquietante abbraccio tra il partito dell'amore e quello del paradiso ad ogni costo, partivo da una parola, usata in circostanze analoghe da tutte e due le compagini.
La parola era "complotto". Neanche il tempo di svegliarmi del tutto, ed ecco l'altro caposaldo linguistico usato da tutte e due le fazioni, ugualmente a sproposito: "odio".
La velocità con cui si sta verificando la convergenza lessicale indica la prossimità dei frutti della copula culturale: pavento scomuniche impartite per delega da Bondi o Cicchitto e roghi presidiati da Bertone e La Russa, ambedue danzanti davanti al fuoco, su coreografia di Garrison, mentre Minzolini e Sallusti, che hanno le physique du role, scagliano anatemi.
Musiche, naturalmente, di Apicella, cantate con trasporto da Silvio e Benedetto.

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