da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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mercoledì 7 gennaio 2015

Assassini

Sembra di essere scoperti e indifesi rispetto a eventi come quello che un pugno di assassini ha costruito a Parigi.
Sono anch'io tra coloro convinti dell'impossibilità di proteggere ogni obiettivo da atti di terrorismo.
E, d'altra parte, tragedie del genere rischiano di generare più effetti collaterali, che è proprio ciò che vuole chi che le allestisce; alimentano la diffidenza, la paura, l'intolleranza, in un cancro composito che cresce sempre di più, portando spesso con sé altre metastasi per emulazione o reazione.
Credo che l'unica speranza per uscirne sia, da una parte, erodere terreno alla disperazione, quella generata da una crescita esponenziale della sperequazione delle risorse, grazie all'egoismo eletto a dottrina economica; dall'altra contarsi, tra moderati e tolleranti e prendere nettamente le distanze dagli assassini, ogni volta che si può.
Che parlino i musulmani non violenti, ma che parlino tanto, a alta voce  e ogni volta che possono, che parlino ufficialmente i rappresentanti politici degli islamici moderati e chiunque nella cultura islamica abbia un seguito, spiegando al mondo la propria posizione condivisa con quella dei cattolici moderati, pretendendo di distinguersi dalla feccia.
Che si gettino nuovi  ponti tra oriente e occidente ogni volta che qualcuno di essi viene minato.
Non deve essere lasciato terreno di coltura agli assassini il cui unico credo è uccidere.
Sembra che uno dei poliziotti di Parigi, giustiziato senza pietà sul marciapiede, fosse musulmano, e Bernard Maris, economista, un'altra delle vittime illustri dell'attentato, teorizzava un'economia "etica", contro il liberismo sfrenato e egoista che sta riducendo il mondo una polveriera.
Anche se c'è chi si impegna per farla sembrare una guerra di religione, io credo che nelle teste tagliate, negli innocenti ammazzati non ci sia religione alcuna.   

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