da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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giovedì 16 gennaio 2014

quisquilie pinzillacchere

Non era Totò che si esprimeva così per farci ridere, qualche anno fa : "Quisquilie... pinzillacchere..."?
Ieri sera ho udito, nella realtà virtuale di uno studio televisivo, un esponente giovane della destra di cui non ricordo il nome (è possibile Cattaneo?) rispondere al governatore della Toscana, Rossi, che sottolineava l'inopportunità di affrontare un qualsiasi tipo di costruzione politica con un pregiudicato, insomma criticava l'apertura di Renzi a Cialtron Escort.
Bene, il politico rampante, esibendo un bel sorriso d'ordinanza, ha risposto che quella sottolineatura era l'esempio lampante della pratica di demonizzazione dell'avversario e che bisognava passare oltre.
Appunto, le condanne definitive diventano quisquilie e pinzillacchere; di più, a Al Cerone, ho letto da qualche parte,  bisogna riconoscere le attenuanti perché ha governato il Paese.
Oh bella! Ma queste non sono piuttosto aggravanti?
Quindi se un preside di scuola media fosse uno stupratore di bambini, il diritto dovrebbe prevedere che, governando una scuola, sia giudicato con più clemenza di un maniaco da strada?
Quisquilie pinzillacchere.
Queste, però, non mi fanno ridere.

Il razzista Salvini, quello che un po' di anni fa, durante le sagre paesane, cantava le canzoncine contro i Napoletani, ha fatto carriera.
Grazie al ministro Kyenge adesso sappiamo che il razzismo in Italia esiste ufficialmente e, fuor di ipocrisia, ne abbiamo anche una mappa un po' più precisa. 

La borsa è salita ai livelli massimi dal 2011, e l'occupazione è ai minimi; anche la gente comune è ai minimi.
In borsa investe chi ha soldi in più rispetto alle esigenze vitali.
Serve altro per capire che questo sistema nefando privilegia i pochi più ricchi a discapito dei molti più poveri?
Che cos'è un miglioramento nell'economia, oggi? Una percentuale aggiuntiva di benessere generalizzato? O un incremento delle possibilità finanziarie di un'elite volentieri disposta a divorare il presente e il futuro di chiunque non sia in condizione di difendersi?   
E allora, quando i governi ci dicono che l'economia è in ripresa, quanti di noi possono davvero gioire?
Sarà mica come per il terremoto dell'Aquila? Due che si parlano ridendo, contenti che insieme alle case si siano mosse anche le loro prospettive di guadagno? E quanto comincia a somigliare la speculazione finanziaria alle tangenti incassate sulla disperazione e la morte? 

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