da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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martedì 15 ottobre 2013

con divisioni

Ci sono due argomenti sui quali mi tocca condividere pareri di persone che non amo particolarmente (una) e che detesto sinceramente (l'altra).
La prima opinione che mi sento di avallare è, sostanzialmente, la mia sulle parole di Napolitano riguardo a amnistia e indulto, che ho ritrovato, quasi pari pari, sulla bocca di Renzi.
Giuro che io non gli ho detto niente, e tuttavia i dubbi espressi dal sindaco sull'opportunità della scelta di tempo (date alcune concomitanze), per riproporre la solita soluzione all'affollamento delle carceri, sono anche i miei.
Sono convinto anch'io che il problema delle nostre prigioni ci ponga in una condizione vergognosa, e condivido la necessità di un sistema carcerario più civile, ma se davvero vogliamo fare qualcosa, vorrei sentir parlare del serio avvio di una seria riforma, che comprendesse anche ristrutturazioni e costruzioni di luoghi di pena e non solo il solito "mettiamone fuori un po".
Diciamo allora che, se è vero che le concomitanze sono solo un cattivo pensiero, avrebbe un senso considerare l'indulto e l'amnistia come l'inizio di una riforma globale, senza fare, stavolta, il solito pastrocchio reso nuovamente inutile nel corso di un paio d'anni, rammentando inoltre che tali provvedimenti hanno lo stesso valore educativo dei condoni a cui siamo tristemente abituati. 
E, anche così, mi domando quanto sia opportuno parlarne proprio adesso, suscitando polemiche e strumentalizzazioni assortite.
Uno, poi, con cui non avrei mai pensato di condividere altro che il pianeta e l'atmosfera, è Angelino Setteamarezze Alfano.
E tuttavia, la sua affermazione "Non sarà l'eliminazione della Bossi-Fini a fermare il conto dei morti in Mediterraneo" non fa una piega.
Intendiamoci: la Bossi-Fini è un obbrobrio e va cassata "a prescindere", ma condivido il parere di Gad Lerner che sostiene l'utilizzo di traghetti per garantire rotte sicure ai profughi.
Aggiungo che mi pare una strada più efficace e corretta e forse anche meno costosa economicamente quella che potrebbe prevedere accordi per partenze contingentate tra i paesi di provenienza e l'Europa.
I disperati che si affidano agli scafisti pagano cifre esorbitanti che forse, molto ridotte, potrebbero perfino contribuire a finanziare in parte un servizio regolare sostenuto da tutti i paesi europei.
Togliere il business dalle mani dei trafficanti di uomini, questo sì potrebbe servire davvero a ridurre i cadaveri sul fondo del Mediterraneo e ad alleggerire il peso delle tragedie vissute quotidianamente dai migranti e da quanti sono lasciati soli a sostenere il peso della loro accoglienza.
  

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