da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 19 maggio 2012

Assassini vigliacchi

Credo che sia difficile la comprensione delle menti che progettano ed eseguono  un gesto vigliacco capace di uccidere una ragazza di sedici anni, innocente e ignara, davanti a una scuola.
Perché? Per perseguire quale disegno? Non ne esistono di così enormi da superare l'importanza della vita di una ragazzina.
Se mai ha una giustificazione la parola "mostro", penso che la si possa spendere in questo caso terribile; si tratta di un mostro depravato e laicamente sacrilego, che si ciba di sangue giovane e futuro.
Più probabilmente, si tratta di una pattuglia di mostri: alcuni pianificatori con neuroni, altri esecutori privi di neuroni; non riesco nemmeno a immaginare un unico cervello così perverso da pianificare ed eseguire un evento simile.
Ed è vero che fatti del genere, purtroppo, avvengono nel mondo più lontano, nella nostra quasi indifferenza; ma è pur vero che nel nostro Paese non c'è dittatura o guerra dichiarata o instabilità tale da fornire spazio a stragisti di bambini.
Almeno, non c'erano fino ad ora.
E' comunque uno strano Paese, il nostro; capace di indignarsi più per una ventilata tassa sugli animali domestici che per il pasticcio degli esodati o l'ignominia della incapacità di approntare una legge contro la corruzione.
E' un Paese che sembra aver dimenticato come, nel 1993, attentati di mafia contro persone inermi ed edifici simbolici, ottennero che lo Stato si piegasse alla trattativa.
Può darsi che la criminalità organizzata abbia nuovamente qualcosa da chiedere e ricordi, lei sì, che questo è il modo per ottenerla.
Come può darsi che il nostro Paese, mai debole come in questo momento, mai disunito come in questo momento, dal dopoguerra, sia la preda ideale non solo per gli avvoltoi della finanza speculativa, che volteggiano sull'Europa intera, ma anche per i criminali organizzati e cruenti, quelli che, per dirla alla Grillo, "affamano la gente meno della politica", anche se forse ammazzano una ragazza di sedici anni perché nella debolezza dello Stato sanno di poter portare un assalto efficace. 
E potrebbe anche darsi che questo sia un attacco mosso dal terrorismo, che sta ritrovando, anche lui, punti deboli in cui affondare.
Io sono stato alla manifestazione organizzata ieri, nella mia città, contro il delirante attacco ad un uomo indifeso.
Eravamo tremila. Meno di quanti mi aspettavo, meno di quanti sarebbe logico aspettarsi se davvero vogliamo vincere questa battaglia contro le forze che sbarrano il passo alla speranza di un futuro normale.
Soprattutto mancavano i giovani, quei giovani che vivono di insicurezze e precarietà e che, da oggi lo sappiamo, possono anche morire di bombe vigliacche.
Corruzione, terrorismo, criminalità organizzata, sono i figli maledetti di una illegalità diffusa e di una carenza sempre maggiore dei valori che hanno fondato la nostra società, riportati per iscritto nella nostra Costituzione.
Bisogna che i giovani prendano coscienza del fatto che questi tre macigni pesano sul loro futuro e vanno sgretolati senza esitazioni; bisogna che quelli che questa coscienza già ce l'hanno glielo spieghino.
Se è una guerra, soltanto uniti possiamo fare la nostra Resistenza.

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