da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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venerdì 23 marzo 2012

Tutti in classe.

Uno dei problemi dei professori è che tendono sempre a impartire lezioncine, e, per essere più efficaci, ad illustrarle con dimostrazioni che anche gli alunni più sprovveduti possano capire.
A volte però hanno la sfortuna di incappare in studenti meno sprovveduti di quel che essi vorrebbero.
Oggi ho beccato CoccoFornero (o Fornedrillo, se preferite), su un'emittente televisiva, mentre, con un fascio di fogli in mano e un sorriso a piene zanne, catechizzava: "Vedete, questa è la riforma." Poi indicava poche righe del documento: "E questa è la parte che riguarda l'articolo 18".
Come ad avvalorare la tesi che la normativa sui licenziamenti facilitati non meriti tutta questa attenzione, perché si tratta di pochissima cosa nel mare magno dell'articolato.
Quantitativamente è senz'altro così.

Cara Elsa, io ti stimo moltissimo, penso che tu sia una donna intelligente, piena di risorse, sinceramente dedita al ruolo che il Paese ti ha assegnato. Ritengo che le tue intuizioni siano geniali e che ci porteranno prestissimo sul sentiero luminoso di una crescita inarrestabile, una situazione in cui la disoccupazione crollerà e i giovani avranno lavoro a profusione, mentre i loro padri e i loro nonni potranno godersi una vita lavorativa arricchita da esperienze disparate e una vecchiaia serena e libera da ogni preoccupazione.
Credo fermamente in tutto questo.

Però, se ti incontro in un vicolo, ti prendo a calci nel culo.

No, signora maestra, non si offenda, ho fatto un altro esempio giusto per vedere se ho capito, per dare l'idea di quanto possa essere più determinante, a volte, la parte quantitativamente più esigua di un discorso.

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