da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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mercoledì 19 novembre 2014

odio i lavoratori

Mancava solo questo alla dichiarazione del tronfio Sacconi, che ha avuto la faccia tosta di affermare quasi testualmente che "finalmente è stato eliminato l'articolo 18, privilegio sopravvissuto a una concezione novecentesca del lavoro".
In realtà, insieme all'articolo 18, è caduto un altro pietoso velo, rivelando quel che si sapeva da un pezzo: nella nostra classe politica, ma non solo nella nostra, purtroppo, c'è chi, privo di qualsiasi problema economico, decide scientemente di sottrarre diritti a famiglie già ridotte in condizioni precarie da scelte operate sempre a favore dei pochi e a discapito dei molti.
Come ho sempre pensato, non c'è una ragione di autentico incremento dell'occupazione nell'assumere certe decisioni, come dimostra la mancanza di una giustificazione credibile alla soppressione di un diritto, ma solo la volontà cinica di penalizzare e ridurre ulteriormente gli spazi di manovra di chi campa faticosamente del proprio lavoro, per far sì che il prezzo delle prestazioni si contragga ulteriormente a vantaggio dei soliti ricchi.
D'altra parte, il trionfalismo sacconiano non era rivolto a una conquista, ma a uno smantellamento; l'individuo non si è presentato palesando soddisfazione per un imminente rilancio dell'occupazione, ma godendo nell'affermare che l'articolo 18 è stato finalmente estorto.
Del resto, l'Europa di Juncker, che ha a capo della commissione un altro individuo pronto a bacchettare le inadempienze finanziarie, vere o presunte,  dei singoli stati dopo aver governato un paradiso fiscale che temo abbia ben poco da offrire all'economia europea, se non elusione, non mi pare vada nella direzione di una crescita solidale. La finanza continua  a governare l'economia e a strangolarla.
Così come Juncker, che  dovrebbe guidarci alla prosperità europea, è stato, e forse è, uno degli artefici del guadagno di pochi a discapito di molti, al limite della legalità e molto oltre la correttezza; il nostro (si fa per dire) Sacconi, che gongola per aver reso più precario il destino di molte famiglie, non si vergogna di presentarsi come un difensore della Famiglia, quando si tratta di imporne un modello etico becero e antistorico.
E mentre l'Ego della Bilancia si riempie la bocca di termini inglesi, io mi domando a quale altro disastro ci porterà il jobs act se ha passato il vaglio di certe censure.

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