lunedì 16 luglio 2012
quanti pesi e misure?
Sono stati condannati alcuni dei ragazzi che nel 2001 hanno messo a ferro e fuoco la città di Genova.
Pene toste.
Da più parti si invoca clemenza; molti di loro (tutti?) hanno cambiato vita, alcuni sono padri e madri, alcuni operano in attività meritorie.
Ho letto un'intervista al magistrato Anna Canepa, che sostiene la scrupolosità delle indagini e si dichiara certa che nessuno dei condannati sia finito sul banco degli imputati per caso; questa necessità di assoluta certezza spiegherebbe anche il numero ridotto di imputati.
Sono d'accordo quasi su tutto, compresa la parte finale dell'intervista, quando la Canepa suggerisce di andare a rivedere i filmati di quella tragica giornata del G8.
Genova assistette a un episodio inaudito di violenza collettiva e prolungata, e chi di quella violenza fu parte attiva, da maggiorenne, era pienamente responsabile delle sue azioni.
Giusta la pena e giusta anche la severità.
Peccato che, dei giorni del G8, ci siano anche altri filmati, e che altri processi non si siano conclusi con condanne altrettanto esemplari.
Se è giusto dare otto anni di galera a un ragazzo di vent'anni che spacca vetrine, rovescia macchine, appicca il fuoco, ruba una vespa; quanta galera deve fare un poliziotto che, con l'aggravante di essere tutore dell'ordine pubblico, spacca teste innocenti, tortura, insulta, mistifica, fornisce falsa testimonianza, falsifica prove?
Quanta galera devono fare i suoi capi e mandanti?
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