da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno secondo i suoi bisogni (Karl Marx)

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sabato 21 novembre 2015

Parigi- Europa

Ho aspettato un po' per raccogliere le idee.
Ne ho sentite tali e tante su questa banda di assassini che vorrei evitare retorica e impulsività dettati dall'orrore.
Vorrei poter fare qualcosa per contribuire a rendere migliore il nostro mondo, per la parte molto subatomica che mi compete.
E provo a mettere giù alcune riflessioni sparse.
La prima è che nessuno di noi è al sicuro, perché chi aspira alla morte, propria e altrui, sarà sempre facilitato in una sfida all'ultimo sangue; da ciò mi pare consegua che la strada della violenza, forse indispensabile a una difesa nell'immediato, non può essere una strategia vincente a lungo termine, come hanno abbondantemente dimostrato gli interventi occidentali in Iraq, Libia, Pakistan, Afghanistan eccetera, nonché l'abbandono colpevole di molti stati africani a un destino di atroci conflitti.    
Io nutro dubbi sul possibile recupero al dialogo di chi ha dimostrato di saper uccidere, in maniera più o meno efferata, decine di persone innocenti, e temo che saremo costretti per un po' di tempo a esercitare il diritto alla legittima difesa, anche perché costoro sembrano esseri alieni rispetto a noi e al nostro modo di pensare. D'altra parte, riflettendo sulle motivazioni di questi strumenti di morte e sui loro capi, non riesco a concepire che una mente non patologicamente deviata consideri davvero realizzabile l'ipotesi che tutto il mondo possa essere riportato indietro di secoli e che paesi in possesso di una tradizione di libertà e democrazia, stabilizzata nella cultura, possano essere governati da una dittatura spietata più o meno religiosa. 
E allora l'alternativa è quella di un disegno diverso, condotto da burattinai che tengono in mano i soliti fili: denaro, armi, potere.
E alcuni di questi fili sono addirittura mossi in occidente con la vendita delle armi, il commercio del petrolio  e l'utilizzo dei fanatici che combattono guerre non dichiarate per procura.
Mi pare anche che si cerchi, da parte dei terroristi, di farci cadere nella trappola della destabilizzazione, magari spingendo i meno intelligenti o più ingenui di noi a colpevolizzare tutti gli islamici (le vittime più numerose del terrorismo), aumentando così la frattura tra loro e l'occidente, facendo crescere il tasso di disperazione di chi, innocente, si vedrebbe respinto da noi per essere magari accolto da un gruppo di macellai criminali.
Vero è che, al di là dei proclami e delle manifestazioni, un grande aiuto ce lo potrebbero dare i nostri amici musulmani nel momento in cui, come dice Michele Serra, producessero il loro Guido Rossa, denunciassero con coraggio i crimini e i criminali di cui fossero a conoscenza.
Nessuno può pensare che sia facile stroncare il terrorismo dell' IS, soprattutto perché i loro serial killer hanno ampiamente dimostrato di non tenere in alcun conto il rispetto della vita e della cultura; credo tuttavia che la strada giusta per farlo sia la ricerca della composizione dei conflitti in corso, Siria prima di tutti, che dell'aggregazione del sedicente stato islamico è stata ingrediente fondamentale.  Solo una vera unità di intenti verso un'onesta politica di pacificazione, da parte dell'Europa e degli altri paesi civilizzati, può sperare di guarire i bubboni che continuano a spargere marciume in tutto il mondo.

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